REPETIERGEWEHR M 1895
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Venti giorni sull'Ortigara senza il cambio per dismontà ta-pum, ta-pum, ta-pum ta-pum, ta-pum, ta-pum. |
Quando portano la pagnotta,
il cecchino comincia a sparar. ta-pum, ta-pum, ta-pum ta-pum, ta-pum, ta-pum. |
E domani si va all' assalto soldatino non farti ammazzar ta-pum, ta-pum, ta-pum ta-pum, ta-pum, ta-pum. |
Quando poi si discende a valle battaglione non ha più soldà ta-pum, ta-pum, ta-pum ta-pum, ta-pum, ta-pum. |
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TA-PUM,
quel suono lo conoscevano bene i nostri nonni, era il rumore ricorrente
che echeggiava lassù sui fronti della Grande Guerra. TA, il passaggio
della pallottola seguito poi dal profondo PUM dello sparo, qualche attimo
dopo. Ma quanti non fecero in tempo a sentirlo quel PUM ?
Dal punto di vista operativo il sistema Mannlicher, anche se sotto certi aspetti inferiore rispetto al suo grande concorrente, presentava il vantaggio che il movimento soltanto lineare dell'otturatore consentiva di mantenere abbastanza bene la linea di mira sul bersaglio con grande vantaggio nella celerità e nella precisione del tiro. Con il Mod. 1890 furono risolti alcuni problemi strutturali, venne adottato il pacchetto di caricamento inserito dall'alto e la feritoia inferiore da cui cade il pacchetto vuoto una volta inserito l'ultimo colpo. |
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Quest'ultima variante fu
alla base della famiglia dei Mod. 1895 che comprende:
Repetiergewher: fucile da fanteria con canna da 127 cm. Repetierstutzenkarabiner: con calciatura stutzen e canna da 101,6 cm. in dotazione ad artiglieria, genio e radiotelegrafisti Repetierkarabiner: carabina da cavalleria con canna da 100.3 cm. Furono prodotti dalla Ö.W.G. di Werndl a Steyr e dalla Férmaru-Fegyver di Budapest dal 1895 al 1918. Wn+Aquila bicipite =
Steyr e Bp+Corona = Budapest
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Kaiserjäger in postazione - Alpi di Fassa 1915. (da Tiroler Kaiserjäger an der italienichen Front ) |
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In primo piano carabina e fucile nell'originale ca. 8 x 50 R, in secondo piano le versioni in cal. 8 x 56 R - contraddistinte dalla lettera "S" punzonata sulla camera di cartuccia. |
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L'otturatore ideato da Mannlicher è formato da un cilindro cavo che porta una testa mobile che costituisce l'organo di chiusura, con due alette simmetriche, una coda, il percussore con la sua molla a spirale ed un tappo a vite di chiusura. La coda ha due scanalature elicoidali che scorrono in altrettanti risalti praticati all'interno del cilindro e due scanalature elicoidali con un prolungamento rettilineo in cui si inserisce la coda dell'estrattore. |
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Il
percussore attraversa il cilindro e si avvita al cane, che ha un nasello
sagrinato che consente di riarmare senza manovrare nuovamente
l'otturatore. Un apposito spianamento gli impedisce di
ruotare. |
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Il sistema di alimentazione è costituito dal serbatoio sul fondo del quale è avvitata la molla dell'elevatore. Le munizioni sono contenute in un pacchetto di lamierino di forma trapezoidale (che condiziona quello delle giberne). Il senso di inserimento, a differenza di quello del nostro Carcano, è unico, per questo motivo la parte superiore è dotata di una serie di 8 solcature che ne consentono l'esatto maneggio anche al buio. Una volta espulsa l'ultima cartuccia il pacchetto vuoto cade dall'apposita fessura alla base del serbatoio. |
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Queste armi si distinsero, oltre che per la tecnologia innovativa, anche per la qualità dei materiali. Le canne, di ottimo acciaio fuso al crogiolo, sono leggere e resistenti. Sulle canne si trovano i marchi di accettazione con l'indicazione dell'arsenale e dell'anno di produzione. Le matricole sono riportate sia sulla canna che sul manicotto (sul lato sinistro) sono composte da lettera e quattro cifre. La lettera va da A a F per le armi prodotte a Budapest e da G a Z per quelle prodotte a Steyr. Tutte le componenti principali portano la sigla di controllo. Sulla camera di cartuccia troviamo il nome dell'arsenale (Steyr o Budapest) sopra M 95. Le armi camerate in 8 x 56 pono marcate con una S (spitzer). La matricola dell'arma è riportata anche sulla pala del calcio che può essere in noce, faggio o betulla. La canna è avvolta da un'astina tenuta in sede dal bocchino che presenta il gancio di affastellamento e l'anello passabretella che, sulle carabine da cavalleria, è laterale per far si che con l'arma a tracolla il manubrio dell'otturatore non picchi sulla schiena del cavaliere. |
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Nella immagine vediamo le differenze tra l'alzo della carabina e quello del fucile. |
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Le graduazioni dell'alzo
sono espresse in passi imperiali austriaci. 1 passo = metri 0,78
In queste immagini possiamo
vedere l'alzo del fucile che dispone di ben quattro tacche di mira:
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Le baionette per i modelli
1895 erano in tre varianti:
Standard per fanteria che aveva la curiosa particolarità del filo dallo stesso lato della ghiera di fissaggio, cosicché quando la baionetta è inastata il filo guarda verso l'alto. Baionetta per sottufficiali con anello al pomolo per la dragona e braccio della crociera piegato ad uncino. Baionetta per sottufficiali identica alla precedente salvo che il filo è disposto in modo convenzionale. Tutte avevano guancette in legno, lama lunga 24,8 cm. (lunghezza totale 37 cm.) marchi sul tallone Ö.W.G. oppure FG/GY. Esistono alcune baionette con un mirino saldato all'anello di crociera. In questo modo il mirino più alto compensava la traiettoria differente causata dal diverso rilevamento dell'arma appesantita dalla baionetta. |
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Tutti i modelli avevano guaine in acciaio verniciato Feldgrau. Esistevano parecchi accessori: ottiche per i cecchini, un dispositivo per il tiro notturno con riferimenti luminosi per mezzo di sostanze radioattive, un supporto per il tiro di precisione, un congegno dotato di periscopio che permetteva di sparare senza sporgersi dalla trincea. |
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