Una piccola antologia dei più gustosi scritti di G.B. Verrina tratti dai suoi cataloghi cartacei ... a volte con qualche "aggiornamento" 

 

I prodotti citati, se ancora attuali, sono reperibili sul catalogo Wargame.

 

INDOSSA LA MAGLIETTA PIÙ CATTIVA CHE CI SIA

Mi è piaciuta l’idea di realizzare una parte del mio catalogo su stoffa, stampando le mie cose su magliette e canottiere. Non vuole essere ostentazione di violenza. Al massimo una provocazione nei confronti di quei “benpensanti “ che sbrigano IL PROBLEMA con la seguente equazione: L’ARMA E’ CATTIVA E TU AMI LE ARMI = TU SEI CATTIVO, e poi magari rubano le caramelle ai bambini. Voglio sostenere che l’arma “DEMONIZZATA” per malinteso quanto utopico umanitarismo, consente invece, con un uso corretto e la dovuta cultura, lo sviluppo del senso di disciplina e soprattutto di responsabilità. La frequentazione partecipe del mondo delle armi, esorcizza la violenza, consentendo di scaricarla su di un bersaglio inanimato, e seda le tensioni. Ogni bersaglio colpito, infatti, appaga per il raggiungimento di una meta prefissa. L’arma, come tutti i prodotti dell’ingegno umano testimonia soltanto della cultura e della tecnologia dei tempi. il problema non è l’arma. Il problema è la VIOLENZA. Ebbene, c’è più violenza in un corpo di leggi architettate oscure e controvertibili, e comunque inaccessibili al cittadino che ne è il destinatario, che non in tutti i fatti d’arme che io conosca.

E allora, vestiamoci cattivi e discutiamo.

gbv 1987


 

     
     

ARMISCUOLA A SALVE O INERTI (perché ? perché SI) 

 

Quando ero alto così, (poco meno di adesso) ho sicuramente perso o demolito almeno un paio di dozzine di armi giocattolo, attraverso le più eroiche avventure.

Ricordo i grandi sforzi di fantasia per colmare le enormi lacune estetiche di quegli oggetti che non assomigliavano a nulla.

Bene, oggi il mercato offre a prezzi ragionevoli delle splendide armi a salve oppure inerti, per non parlare degli originali disattivati, e non vedo perché i più o meno giovanissimi appassionati di armi, storia ed avventure, non debbano approfittarne.

Si può soddisfare un collezionismo in erba, oppure non sufficientemente impegnato da affrontare l’onere burocratico di una collezione di armi vere, (che comunque è poca cosa paragonato alla soddisfazione che può dare).

Ci si può compiacere di avere un pezzo di STORIA in casa.

Oppure si può giocare alla guerra e all’avventura esorcizzando così la violenza e sedano l’aggressività con un rituale ludico; che potrà anche sembrare ridicolo, se non addirittura riprovevole, a certi adulti; non certo ad un etologo.

A me sembra di gran lunga preferibile che andarsi a scannare allo stadio.

Può essere invece l’inizio di una grande avventura culturale.

Al di là degli aspetti tecnici e storici, l’arma ha il misterioso fascino di ciò che ha in sé il BENE ed il MALE. E’ quasi uno strumento magico per conoscere sé stessi.

Di fronte. ad un’arma è impossibile non porsi, prima o poi, “domande”. In attesa del GRANDE PERCHÉ, ci si può intanto addentrare nel “come Nulla di meglio allora che un’arma inerte o a salve.

Maneggiando delle fedeli armi inerti o a salve, si possono scoprire molte ed importanti cose che è MOLTO BENE conoscere PRIMA di avere in mano un’ ARMA VERA.

Si scoprirà ad esempio che la RIVOLTELLA è un’arma semplice e sicura, adatta a chi non ha molta dimestichezza con le armi (direi quasi che è a prova di stupido) e fa giusta coppia con il FUCILE A POMPA. Armi non a caso sempre predilette da chi decide l’armamento delle varie polizie USA (“absit iniuria verbis” che vorrebbe più o meno dire “forse ho detto una malignità ma senza eccessive intenzioni d’offesa”).

Sono cioè armi che si possono maneggiare con sicurezza anche con un apprendimento molto elementare.

(In più, una volta ad Atlanta, un armiere fornitore della polizia locale cui stavo proponendo il mio HOT SHOT semiauto, mi disse che il pompa piace ai poliziotti perché, con il suo sonoro krak-krak per camerare la prima cartuccia, segnala automaticamente ai sediziosi il raggiunto limite di guardia.

abile scusa per glissare la mia offerta ed eludere l’argomento, forse che, in questa circostanza il semiauto è muto?!).

La PISTOLA AUTOMATICA invece, come pure il FUCILE AUTOMATICO (sto usando la terminologia corrente, in realtà il termine corretto è SEMIAUTOMATICO, perché le armi AUTOMATICHE sparano a RAFFICA; evidentemente la terminologia popolare sottintende il RICARICAMENTO e non lo SPARO come la terminologia tecnica) in mani inesperte, in caso di necessità improvvisa NON SPARANO; e quando non dovrebbero ti SPARANO ADDOSSO.

Vediamo insieme il perché, così intanto impariamo qualcosa.

RIVOLTELLA:

Apro il tamburo, dopo aver premuto l’apposito pulsante, lo carico senza il rischio di mettere i colpi alla rovescia, perché entrano in un

solo modo; richiudo il tamburo dentro l’arma.

Da questo momento, se decido di sparare, debbo solamente premere il grilletto, sempreché io abbia un moderno revolver a, DOPPIA

AZIONE.

Se invece ho un revolver a SINGOLA AZIONE, o non ce la faccio perché trovo il grilletto troppo duro, o voglio fare un TIRO DI PRE­CISIONE, prima armo il cane (cioè lo tiro sù) con l’altra mano.

Occhio a farlo bene però, perché se mi sfugge corro il rischio di fare frittata!

Ecco perché Vi ho consigliato di tirarlo sé con l’altra mano.

PISTOLA AUTOMATICA:

Intanto a prima vista non so mai se è carica oppure no, perché non vedo i proiettili nel tamburo, come posso fare nel revolver; e devo essere un ESPERTO, ad individuare, sempre ché ci sia, l’avvisatore di colpo in canna. (che comunque potrebbe anche essere l’unico di tutta la pistola).

Quando avrò scoperto il pulsante che libera il caricatore, questo mi sarà già caduto ai piedi, o altrimenti, seconda dei modelli mi sarò scorticato le dita per estrarlo, ingegnosa operazione di spinta con il pollice ed estrazione con l’indice.

Riempio il caricatore. Raffinata operazione di simultanea compressione e scivolamento, il tutto con il pollice e poco indice q.b., sen­za mettere le cartucce alla rovescia, senza schizzarle tutte intorno, e senza metterle dritte in piedi come i birilli.

Infilo il caricatore nell’arma per il verso giusto, non dico sotto-sopra che è impossibile, ma dietro-davanti lo ho già visto fare; sperando di non dover rifare l’operazione al buio.

Ora, visto che ho caricato l’arma, penso che sia “carica”, cioè pronta a far fuoco, e volendo provare l’ebbrezza del primo sparo:

        premo il grilletto con arma a singola azione, cane interno = silenzio

        premo il grilletto con arma a singola azione, cane esterno = silenzio premo il grilletto con arma a doppia azione, cane come Vi pare = KLIK

però!

Forse è guasta, oppure ho solo sbagliato i conti?

Difatti l’arma non è “carica” contiene un caricatore carico, che è un’altra cosa!

Per caricare l’arma devo mettere la pallottola in canna (oddio!)

1)        ritolgo il caricatore, arretro il carrello e, per non tranciarmi un dito lo blocco con l’apposita leva; metto una pallottola in canna manualmente e sempre per il verso giusto, tenendo ovviamente la canna rivolta verso il basso, e chiudo il carrello agendo sulla apposita leva. A questo punto, se non metto prontamente la sicura, mentre cerco il caricatore e lo infilo, corro il rischio quasi certo di spararmi quel colpo che ho giustappena messo in canna, molte pistole sparano anche a caricatore non inserito.

2)            rinuncio ad un colpo del caricatore e, tolto il dito dal grilletto, agguanto la parte posteriore del carrello con l’indice ed il pollice dell’altra mano e, dopo averlo tirato indietro fino in fondo (né la mia ex-moglie, né le mie fidanzate, ci sono mai riuscite con calibri superiori al 6,35 e sì perché le ho sempre tediate tutte con sta storia delle armi, e a me le donne piacciono con le mani eleganti e delicate, Bah forse è per questo che al momento sono solo). TRAK, lo lascio finalmente andare. KLAK.

Se tutto è andato bene è successo così:

il carrello, arretrando ha armato il cane e poi, tornando avanti sotto la spinta della molla di recupero, ha sfilato una cartuccia dal caricatore e la ha infilata in canna, Maurizio direbbe correttamente: CAMERATA, non nel senso che siamo fascisti, ma nel senso che la ha messa in camera di scoppio.

Sennò c’è da augurarsi di non doversi difendere.

Il caricatore della vecchia e malandata Browning H.P. si tenne il 7,65 PARA fra i denti. Nessuno attentò al carico d’armi e la Fortuna risparmiò la mia IDIOZIA.

Chi se la tira da guerriero non deve mai dare nulla per scontato, ma ACCERTARSI SEMPRE che sia realmente accaduto quel che si supponeva dovesse accadere (come ho brutalmente spiegato alla Nicoletta quella volta che credette d’aver chiuso il bagagliaio del pachiderma-uno dei Mercedes di trecentesima mano che abitualmente uso come arma impropria) la FORTUNA potrebbe non essere generosa.

Ora mi ritrovo con il cane armato: che io lo veda oppure no, (difatti molte automatiche da tasca, per non restare impigliate nei vestiti, hanno il cane interno o il gatto (percussore lanciato) interno anche lui), e devo mettere l’arma in SICURA.

Se per caso voglio prima abbassare il cane, delicata operazione che si compie premendo il grilletto con l’indice e trattenendo nel contempo il cane con il pollice, devo starmi BEN ATTENTO a non lasciarmelo sfuggire.

Un botto agghiacciante segnalerà tardivamente l’errore.

Inutile cercare un buco in località imprevedibile.

Nella migliore delle ipotesi Vi sarete sparati addosso.

Avrete invece devastato il più caro dei Vostri congiunti (e se invece fosse Vostra moglie! Cosa direte al giudice istruttore? Che pulivate la pistola?)

Ma, ATTENZIONE, non è finita!

Ad ogni involontaria contrazione dell’indice sul grilletto, l’arma sparerà ancora fino al totale sterminio della famiglia (caricatore da 7 colpi) e dei vicini (caricatore da 14 o più colpi), o al fortunato ed incruento esaurimento del caricatore (un miliardo di danni).

E si, perché essendo una pistola a caricamento automatico, ogni volta che spara si ricarica automaticamente ed è di nuovo pronta allo sparo che non mancherete di procurare in maniera assolutamente involontaria.

Difatti i gas dell’esplosione: da ·una parte spingono il proiettile fuori dalla canna, ma dall’altra spingono indietro il carrello (in una particolare e ben precisa sequenza che Maurizio Vi spiegherà non appena verrete a trovarci — quaranta pagine di spiegazione —) che, retrocedendo estrae il bossolo vuoto della cartuccia sparata (per i componenti della cartuccia chiedere a Maurizio), arma il cane e ricamera prontamente un’altra cartuccia: SENZA CHE VOI VE NE SIATE NEPPURE ACCORTI.

Il lavoro che la prima volta avete fanno a mano, ora lo fa da sola, tutte le volte che premete il grilletto, fino ad esaurimento dell’ultimo colpo.

Capì?

Se siete sopravvissuti alla messa in sicura dell’arma, la riponete nel più fidato dei vostri cassetti.

Pronta per un’eventuale deprecata necessità; infatti ci vorrebbe un’ora a rifare tutto il lavoro innanzi enarrato, e magari non ne avreste il tempo.

Così il Vostro più tenero rampollo, che passa giustamente il suo tempo a frugare dappertutto (non li chiamano frugoletti?!) (una volta trovai il portafoglio che mia Nonna Margherita aveva perso prima che io nascessi), la troverà e ridurrà l’alloggio a colabrodo.

La guerra era finita da poco ma l’attentato a Togliatti ci aveva riportato alle soglie della guerra civile, mia Madre era stata minacciata di morte, un commando, mitra in pugno aveva, per altro civilmente, nottetempo occupato la cartiera in attesa del via telefonico all’INSURREZIONE.

Mio Padre ritenne comunque prudente strisciare nella carbonaia e dal finestrino che dava sull’ufficio, tenere quei signori sotto il tiro delle sue pistole.

VIVA BARTALI, che salvò poi l’Italia vincendo il giro di Francia, come dice Dario FO.

Le due pistole erano scariche, non ricordo comunque di aver premuto i grilletti (o forse lo ho fatto e ne ho rimosso il ricordo), comun­que le ragazze in cucina impallidirono quasi mortalmente.

Tentai poi di comprare il loro silenzio con 10 lire; o forse erano 100, ma forse era quellaltra volta che mi sparai per prova nella mano destra con la carabina ad aria compressa e dissi a mia Madre che mi ero ferito con un soldatino; non ricordo più.

Forse avevo cinque anni, forse meno, Stalin era ancora vivo.

E si perché lui non avrà avuto nessuna difficoltà a togliere la sicura, che Voi, in una notte di terrore, non trovereste mai. Al massimo, sbagliato pulsante. Vi ritroverete il caricatore nelle pantofole e lo calcerete nel più inaccessibile degli angoli. Così, quando avrete finalmente trovato quella dannata sicura, non potrete neppure sparare quell’unico colpo in canna da cui dipenderà la Vostra vita. (la vostra arma modernissima infatti, senza caricatore inserito, non spara).

Bene, Vi ho fatto due palle così, solo per dire agli apprendisti stregoni che un buon apprendistato su un’arma inerte o meglio a salve, di buona fedeltà, potrà evitare pericolosi incidenti.

Sicuramente se fossero esistite, mio Padre me ne avrebbe comperata una. Ricordo infatti il suo disagio, mentre al volante dell’auto, mi sentiva “armeggiare” alle sue spalle con l’arma scarica che avremmo di lì a poco usata insieme.

Eppure mi aveva insegnato Lui, e si fidava di me. Ormai ero grande, forse avevo 14 anni.

Perch é No

Molte persone che desiderano acquistare un’arma a salve, mi manifestano il proposito di tenerla in casa per difesa al posto di un’arma vera, che a loro avviso darebbe troppi problemi, non ultimo quello burocratico.

Bene, secondo me è PURA FOLLIA.

Nella migliore delle ipotesi si riesce a fugare qualche ubriaco balordo di animo particolarmente mite, o qualche ben intenzionato dispostissimo ad aiutarVi, se non fosse per quegli spari che lo fanno eclissare alla velocità della luce.

Di solito invece succede che si trasforma un tranquillo ladruncolo in un ASSASSINO. Un serio professionista del furto si dice non entri in un appartamento abitato.

Del resto, se aveste in casa qualcosa, di così esagerato valore, da giustificare un assalto a fuoco, avreste anche i denari per pagarVi delle guardie armate che si facciano sparare al posto Vostro.

Si può ragionevolmente ritenere che Io stillicidio di furti sia opera di teppaglia psicolabile, armata più per infondersi sicurezza ed inti­morire le vittime, che non per ucciderle.

Costoro, però, vistisi sfidati e minacciati da un’arma (Vi guarderete bene infatti dal dire che impugnate minacciosamente un arnese a salve), si vedranno costretti a sopraffarVi per potersi sganciare, magari sopprimendoVi.

A maggior ragione un’arma a salve sarebbe ridicolmente inutile a difenderVi da un povero pazzo sanguinario;o comunque da chi fosse ben determinato ad ucciderVi.

Anzi per colmo di beffa, la difesa del Vostro assassino, avrebbe buon gioco a dimostrare che egli agi in stato di legittima difesa. Accanto al Vostro cadavere sarà stato infatti rinvenuto ciò che egli poteva legittimamente ritenere un’arma letale che Voi gli puntavate addosso.

Ottenere così tutte le attenuanti del caso fino a strappare una ridicola condanna per omicidio colposo e preterintenzionale, anziché volontario.

Ed il tutto alla faccia Vostra.

gbv  1989

     
   

SOFTAIR

 

La guerra da sempre è stata gestita dai potenti come sedativo delle tensioni sociali. E se le teste calde ci lasciavano la pelle, tanto meglio .

Alcuni comuni mortali ci sono andati per vedersi nello specchio della paura e misurarsi con essa. Per chi la guarda al cinema, è un bel gioco avventuroso. Peccato che si muoia !

Ora finalmente si può giocare alla guerra assolutamente incruenta, misurarsi con se stessi e con gli altri, e, con buonapace dei potenti, è un eccellente sedativo: MEGLIO LA GUERRA FINTA CON I SOFTAIR CHE NON LE CATENATE , SPRANGATE ETC, ETC, ALLO STADIO. E allora viva la guerra finta con i SOFTAIR!

Armi giocattolo perfettamente riproducenti gli originali. Abitualmente in resina robusta. Gli ultramega, o sono o sembrano in metallo e pesano come i veri. Sparano un pallino di 6 millimetri di diametro , di plastica piena o frangibile colorante ( ma solo su superfici rigide), con propulsione ad aria compressa o gas. La loro potenza è entro i limiti stabiliti dalla legge per i “giocattoli a proiettile” , e sono in libera vendita. Negli USA vietate. Bambini e ragazzini ci giocavano nei parcheggi anche di notte. I poliziotti hanno equivocato. Potete immaginare le conseguenze.

gbv 1990

 


 

     

ARMI LUDICHE O PER DIFESA NON LETALE

Negli USA giocano tutti come matti a spararsi addosso nel week-end
Ma non crepa nessuno.

E non perché non si faccia mai bersaglio, ma perché i proiettili sul bersaglio fanno SPLASH e lasciano una bella macchia di colore. ( attrezzi base nati in Australia per marcare le pecore).
Il gioco infatti si chiama “SPLASH CONTACT”, oppure “PAINTBALL COMBAT GAME” oppure ancora “ACTION PURSUITE GAME” e chi più ne ha più ne mette.

Sono attrezzatissimi, hanno fortini, carri armati caserecci ed anche finti aerei precipitati.
Si tratta di rubare la bandiera all’avversario e portarla nel proprio territorio.

Si sparano palle di colore circa cal. 12 (.68 = circa 18 millimetri) oppure un poco più piccole (.60) con involucro relativamente morbido.

Sempre coloranti, ci sono le divertentissime bombe a mano e mine antiuomo.
Chi resta colorato è “morto o ferito” in funzione di precise regole.
Ma veniamo ai ferri.

Di solito le “armi” erano attrezzi da marziani, serbatoio a tubo verticale, ripetizione a pompa, e bomboletta di CO2 usa e getta. Simili a tutto, meno che ad un’arma. Tiro utile intorno ai 10 metri.
Poi è arrivato lui, lo “essemge-sixty” come dicono loro, commentando la videocassetta con voce tipo kraft cose buone dal mondo. Ma si scrive SMG-60

Semi e full auto, caricatore da 15 colpi ( 3 segmenti da 5), la raffica si ferma a fine segmento e ricomincia premendo il grilletto, con un tocco leggero, si può anche fare il colpo singolo. Spara in tutte le posizioni ed ha un serbatoio di CO2 con funzione di calcio, che dura tanti colpi da vuotare la vostra carta di credito.

C’è anche lo SMG 68 solo semiauto e lo SL 68 a pompa.

Tiro utile 30 metri, velocità iniziale 100 metri al secondo, con palla da 2 grammi.
Il livido sulla coscia dura più di una settimana.

Anche con le altre armi è comunque d’obbligo l’uso della maschera protettiva, con occhiale a prova di sfondamento. Con gli SMG è bene avere anche il corpetto protettivo.

A mio avviso, questo tipo di gioco, per soli adulti, è un eccellente sedativo per l’aggressività accumulata in una o più settimane di lavoro, dove vigili urbani ed uscieri, avranno fatto a gara per farvi uscire dai gangheri.

Senza contare che una giornata all’aria aperta, consumata in “selvaggi combattimenti” fa sempre bene alla forma fisica.

E’ TASSATIVAMENTE VIETATO IL CONTATTO FISICO FRA GIOCATORI.
MENS SANA (?) IN CORPORE SANO !

 

E’ notte.

Tutto tace e la città che vi circonda è divenuta lontana, è solo un tenue chiarore aldilà delle finestre.
La vostra signora, beneamata madre dei vostri figli, con una “ buonanotte caro !” ed un bacetto sul naso, ha appena sigillato ermeticamente l’ultima vostra valvola di sicurezza.

Ma ormai siete beatamente rassegnati.

Solo ai sogni, resta ormai affidato il vostro equilibrio psicofisico.

Il lontano brontolio del rado traffico è quasi una ninna nanna.

La tenaglia dei vostri problemi ha da poco allentato la presa per lasciarvi scivolare nel prezioso oblio del sonno.
Pece nera o nuvoletta rosa, poco importa. Finalmente riposate !

LACERANTE, un urlio cresce nel vostro cervello.

Un incubo che vi sveglia ?  

Praticamente si .

E’ la sirena della vostra auto PORC… censura

Per la duemilamilionesimavolta i soliti FIGLI DI come sopra, la stanno mettendo a sacco .
STANNO VIOLENTANDO IL VOSTRO AMATO BENE !!!!!!

D’istinto afferrate il vostro quattromilamagnum, decisi a fare FINALMENTE GIUSTIZIA.
Ma, per fortuna, si sveglia anche LEI, vostra moglie.

 “MA SEI SCEMOOOOOO ?????!!!!!!

Con la mira che ti ritrovi, riduci la macchina del vicino ad un colabrodo e, se per sbaglio fai centro, FINISCI IN GALERA PER MILLE ANNI per omicidio volontario pluriaggravato ! E AI BAMBINI NON CI PENSIIII !?!? “

Superata la tentazione di sparare alla vostra dolce metà, fortunatamente vi arrendete al suo buonsenso.
Impotenti vi ritirate dignitosamente in bagno a mangiarvi il vostro fegato con il vostro STUPIDO ED INUTILE CANNONE.

(con optional di lacrime silenziose e/o singhiozzi)

la sirena ulula più piano, fra poco finirà anche la batteria.

La strage la farete domani mattina, con un martello, quando troverete la multa sul rottame della vostra auto.

La MULTA perché ?

LORDURA SUOLO …… ovviamente .

Pensate invece di avere un SMG-60 .

Un ghigno satanico, mentre armate l’otturatore e quatto quatto aprite la finestra, mirate con calma e premete il grilletto, mentre la CAVALCATA DELLE VALKIRIE che vi pervade è sottolineata da tre sorde raffiche.

GIUSTIZIA E’ FATTA !

Il malnato, dipinto e dolorante, si ecclissa nelle tenebre.
Tutti speriamo che la giusta lezione gli sia servita.

Se non è completamente imbecille, ringrazierà in cuor suo il vostro buon senso.
Lo SMG-60 e soci è CIVILE e ti SCULACCIA.

Una grandine di piombo è UNA OSCENA BARBARIE nella sua tragica irreversibilità.

Lo SMG-60 e SOCI è UNA EQUA SOLUZIONE:

seda l’offeso o l’aggredito, infliggendo all’aggressore, non più di una raffica di sonore sberle.
Eccellente strumento per lavare il proprio onore con la vernice anziché con il sangue.
Ora cambiamo scenario ed immaginiamo di dover fronteggiare un malintenzionato armato di coltello, spranga, etc., sorpreso nella nostra abitazione.

Con un’arma in una mano e lo SMG-60 nell’altra, gli intimiamo, con calma e decisione, di andarsene. E non farsi mai più rivedere.

MAI CERCARE DI FARE PRIGIONIERI ! lasciare sempre libere TUTTE LE VIE DI FUGA ! per adesso è SOLO UNA INTRUSIONE, IL DANNO è IRRILEVANTE anche se vi fa incazzare. Non aggraviamo la situazione. Un animale minacciato, SE NON PUO’ FUGGIRE ATTACCA ! e lo farà, garantito al limone !
E per una certa giurisprudenza,


Insiste e si avvicina pericolosamente

Una raffica di palle colorate al volto, lo convincerà, o comunque gli farà lasciare qualsiasi cosa abbia in mano.

Se, insistendo ulteriormente, dovesse costringerci a mezzi di difesa IRREVERSIBILE, potremo almeno dimostrare di aver tentato tutti i possibili gradi della dissuasione e certificare la nostra LEGITTIMA DIFESA.

Quanto sopra vale, a maggior ragione per le FORZE DELL’ORDINE
L’uso dell’arma da fuoco è MOSTRUOSAMENTE ESAGERATO per il semplice ORDINE PUBBLICO
Del resto è altrettanto impensabile che polizia e carabinieri si facciano prendere a sassate o randellate dagli scalmanati.

Lo SMG-60 può essere una equilibrata soluzione per la piazza e lo stadio. Senza dimenticare il vantaggio di poter MARCARE i pochi veri responsabili, evitando il disgustoso manganellamento di innocenti in fuga.

Allo stato attuale delle leggi, lo SMG-60 e soci viene venduto come ARMA AD ARIA COMPRESSA. È pertanto indispensabile il porto d’armi o il nulla osta per poterlo acquistare, ed è d’obbligo la successiva denuncia  

 
gbv 1990


 

 

(Allora mi rivolgevo soprattutto al mondo dei rambisti e dei consumatori di armigiocattolo o vere disattivate quindi per lo più giovanissimi.)

Visto che la stragrande maggioranza dei mie lettori, pur essendo appassionata di armi, non è informatissima in merito, mi permetto di provare ad esporre in sintesi la situazione dal punto di vista legale e quindi operativo per chi vuol provare ad entrare nel mondo degli ARMIGERI (dal latino ARMA GERENS = portatore di armi)

L’amore platonico per qualsiasi cosa è sempre un’emozione non priva di fascino.

Tuttavia lascia sempre quel vago sospetto di impotenza che è bene fugare.

Con queste rapide spiegazioni, desidero darvi lo strumento conoscitivo per uscire dall’impotenza a realizzare le vostre aspirazioni.

Prima di cominciare, però, desidero puntualizzare alcune cose.

 Personalmente detesto ( forse è meglio dire compatisco ) gli impotenti mentali, coloro cioè che delegano all’arma che posseggono , o peggio portano, la autorevolezza del proprio io . (occhio che i soldi, oggi come ieri, sono l’arma per eccellenza, ma non divaghiamo).

In parole povere, quei NESSUNO che, solo con un’arma in mano, si sentono QUALCUNO.

E li conosco bene, perché una volta, quasi certamente , ERO UNO DI LORO .

Poi la vita mi ha insegnato che l’arma più potente è dentro di noi : è la nostra MENTE.

E solo a quella è affidata la nostra integrità e sopravvivenza.

Certo la violenza, anche fisica, ci circonda. Ma esistono le difese passive, la persuasione, la manifesta disponibilità a trovare un ragionevole accordo, la forza di sopportare il male minore, per evitare il peggio, l’astuzia e , solo ALLA FINE DELLE RISORSE disponibili, la mente, con immenso dolore, dovrà APRIRE IL SACRO TEMPIO DELLA VIOLENZA “ VIM VI COACTUS” ( dalla violenza, costretto alla violenza).

Solo in questa estrema e deprecata circostanza, la mente, ha bisogno dell’ ANIMALE , con tutto lo scarico di adrenalina che comporta, e de tutte le sue ARMI MATERIALI ( che oggi , di solito sono le carte bollate, gestite da killer di professione ). Ma l’uso corretto, sarà sempre demandato ad un perfetto equilibrio ed una esatta capacità di valutazione.

Dovendo quindi essere la mente il SIGNORE ASSOLUTO dello strumento , è questa che deve essere costantemente allenata al combattimento ed alla difesa della propria integrità.

L’abilità tecnica nel maneggio dello strumento, passa decisamente in secondo piano.

Il migliore allenamento ?

Confrontarsi tutti i giorni con l’impossibile della quotidianità : imparare a vedere tutto, tutto percepire alla velocità della luce, eseguire qualsiasi mansione alla perfezione ( cui non c'è mai limite ), ed alla massima velocità. Non arrendersi mai nel perseguire i propri legittimi obbiettivi , anche se minuscoli.

Conosco persone che con la pistola fanno bersaglio a 100 metri, ma il loro abitus mentale non gli consente di vedere l’acqua in mare (*) .

Sono questi i nuovi guerrieri ?!

A me ( tragicamente piacciono le utopie ) piace il cittadino responsabile, che pretende dalla collettività il diritto ad esprimersi con i mezzi culturali che più gli piacciono, ma, in cambio, garantisce LEALTA’, RISPETTO e COLLABORAZIONE.

FINE DELLO SPROLOQUIO

gbv 1989

 (Seguiva la parte tecnica ora obsoleta)

 

(*) mi riferivo ad un mio collaboratore che, dopo essersene andato per punirmi del fatto che, durante le sue ferie, avevo venduto un’arma, da lui riservata ad altro cliente, senza per altro informarmi ; si aprì una armeria per conto suo. Non molto tempo dopo venne sorpreso a dar via pistole , senza più matricola, come fossero state caramelle. Ora guida minibus per bambini dell’asilo e, da bestemmiatore, mio pari grado, che non è poco, è diventato devotissimo di non so quale cristo o madonna di cartongesso . Le vie del Signore sono infinite !

 

 


 

     

A PROPOSITO DI COMMEMORATIVI

(Vedi "Le Lame")

PEARL HARBOUR LA COMMEMORAZIONE
(Il 2001 è il 60° anniversario)

E’ di evidenza che non posso trattenermi dal dire la mia su come viene commemorata questa data tragica, perché mi prude la lingua.

Premesso che il famigerato Winston Churchill · WINNY · per gli amici, era perfettamente al corrente dell’attacco (*) e si è ben guardato di avvisare i cugini di oltreoceano per farsi salvare le colonie dallo loro incazzatura, qualcuno (arabi a parte) ha mai trovato nulla da ridire per gli attacchi preventivi con cui gli Israeliani si sono assicurati la sopravvivenza?
Se qualcuno vi stesse strangolando, liberarvi con un bel calcio nei coglioni sarebbe infamia?
I Giapponesi hanno fatto questo (come del resto i Tedeschi, il Duce invece sperava di ottenere gli stessi risultati facendo lo mosca cocchiera di Hitler)
Che l’Asse avesse storicamente le sue buone ragioni è ampliamento dimostrato dal travolgente successo economico di Giappone, Germania ed Italia nel dopoguerra alla faccia dei vincitori del ‘45.
Un Generale USA ha recentemente dichiarato che le Hawaii stanno a galla per merito degli investimenti Giapponesi. Ricorderei per inciso che, mi pare nel 1929, la Società delle Nazioni aveva negato ai Giapponesi lo Status di essere umani come gli altri.
L’industria Giapponese aveva bisogno di materie prime e mercati, i padroni di allora:
Francia, Inghilterra, URSS e USA non volevano mollarli. I musi gialli sono andati a prenderseli nello stesso identico modo in cui i padroni erano diventati padroni.
Concludendo:
una bella pernacchia al · DAY OF INFAMY
(del resto non è degli americani il detto RIGHT OR WRONG FOR MY LANDI = giusto o sbagliato per la mia terra, e non sono sempre loro ad aver fatto un eroe di un figlio di puttana come il generale custer - le maiuscole non le metto volutamente -; e gli inermi villaggi di pellerossa chi li massacrava all’alba e senza nessun preavviso?! Chi è senza peccato scagli la prima pietra(perché sono più pratici di bibbia che di vangelo ?) invece hanno gettato l’atomica!

PER ESSERI CHIARI:
o si coglie l’occasione per commemorare tutte indistintamente le vittime della storia e della Follia assassina, ciascuna facendo ammenda dei propri peccati, o si sta pudoratamente zitti.  
Ma allora l’enorme business delle commemorazioni2 I

E allora sotto coi gadget, tricche e ballacche, che il popolo bue ingolla di tutto e paga felice.
Le infamie sono state semmai i massacri dei civili cinesi baionettati senza pietà da samurai indegni; i prigionieri polacchi massacrati dall’armata rossa; i sopravissuti della Bismark abbandonati in Atlantico (per ordine di Winny per vendicare lo Hood) con la scusa dei sommergibili Tedeschi (di cui non c’era l’ombra); l’inutile strage di via Rasella ( vero capolavoro di ardimento militare) con fosse Ardeatine al seguito, i regolamenti di conti rossi e neri durante la guerra civile e dopo, nonché il fantastico show di piazzale Loreto; lo sterminio degli ebrei ad opera dei nazi; e dulcis in fundo Hiroshima e Nagasaki ad opero dei giustizieri di Norimberga.
Ragazzi che farsa il diritto dei vincitori!

Vae Victis e così sia!  
(vae victis = guai ai vinti)  

 

Un doveroso pensiero alla memoria di chi  stava dalla parte “sbagliata" .

 I cosiddetti “Musi Gialli”  oscenamente denigrati da tutti i film di propaganda USA. Con l’occasione  vi comunico che ho l’onore di essere amico del figlio di un vero eroe giapponese della II GM.
Un pilota da caccia sui Nakajima  KI 84 che ha abbattuto tanti  aerei USA, fra cui un bombardiere, che gli Americani volevano processarlo come criminale dì guerra. Poi si sono accontentali di fargli fare l’istruttore ai piloti cinesi (prima che diventassero tutti rossi).
Fra l’altro, finita la guerra il KI 84 con benzina USA ha battuto in velocità il Mustang P51 (che era il più veloce del tempo parlando di motori a pistoni).

 

(*) in realtà successe di molto peggio, ma allora nel 1992  non lo sapevo ancora !  nel 2000 è stato  pubblicato "IL GIORNO DELL'INGANNO "  di robert b. stinnett  che, documenti alla mano , usciti dagli archivi di stato TOP  SECRET , per merito dello FREEDOM  OF  INFORMATION  ACT dovuta allo scomparso senatore della California JOHN  MOSS  ovviamente DEMOCRATICO . gli americani , già prima del '41 intercettavano e traducevano TUTTE  LE  COMUNICAZIONI in codice pentanumerico dei giapponesi. una parte di queste, per ordine del presidente J.CARTER  uscirono nel 1979. la N.S.A. (agenzia di sicurezza nazionale usa) accampando motivi di sicurezza nazionale ,  ne impedì , all'autore , la consultazione  fino al 1987. alla fine lo concesse, ma solo a lui. i documenti non sono ancora di pubblica consultazione !  quindi , venendo al dunque. è dimostrato documentalmente che il presidente USA F.D.ROOSEVELT  ha deliberatamente provocato i giapponesi  affinché  sferrassero un attacco per primi, ha seguito passo passo tutto lo sviluppo degli eventi e sapeva esattamente giorno, luogo ed ora dell'attacco. non solo non ne ha deliberatamente informato l'ammiraglio H.E.KIMMEL ,ma gli ha vietato di togliere la flotta da PEARL HABOUR nonostante questi lo richiedesse con insistenza. fece solo traslocare le unità più recenti , che evidentemente gli seccava farsi colare a picco.  quindi ROOSEVELT  è  stato direttamente responsabile della morte di 2273  militari e civili e del ferimeto di altri 1119 pur di scatenare la guerra nel Pacifico , con tutti i morti che ne conseguirono , ed assicurare il dominio  economico planetario  agli USA  , altro che le stronzate dei film commemorativi e le immonde balle sulla libertà.  l'11 setembre 2001 , mi sono detto, vuoi vedere che le torri se le sono spianate da soli ?  oggi  20 maggio 2002  sui giornali si comincia a dire che qualcosa si sapeva. forse fra 50 anni sapremo la verità. intanto è partito il programma dell'oleodotto che attraverserà l'afganistan, notizia di ieri. indovinate chi lo costruirà e lo userà ? alle TWIN  TOWERS  quanti sono stati i morti ?  5.000 ?  scommetti che in percentuale  valgono quasi quelli del '41 ?